Immobili in disuso trasformati in residenze per pensionati: le soluzioni per la vecchiaia passano anche da qui. Ma bisogna attrezzarsi in anticipo.
Prende corpo la contromossa dell’Inps per arginare la fuga dei pensionati che abbandonano l’Italia in cerca di lidi anche fiscali più favorevoli. Ammontano infatti a circa 370 mila gli over 65 che oggi ricevono e spendono la propria pensione oltre confine (su un totale di 17.886.236 pensionati, dato Inps 2018), sfruttando le possibili agevolazioni fiscali offerte da altri Paesi (ad esempio il Portogallo, che concede ai pensionati stranieri che fissano la residenza temporanea nello Stato la sospensione di ogni tributo per un decennio). Così, in un’Italia che invecchia e che oggi ospita circa 16 milioni di persone con più di 65 anni, l’Inps punta a creare dei poli che conquistino, attraverso un connubio di servizi sanitari e turistici di qualità, chi è uscito dal mercato del lavoro.
A partire dal 2017 l’Istituto previdenziale ha messo a disposizione parte delle strutture sociali acquisite. Convitti, colonie, alberghi e case vacanze oggi in disuso. Nel 2018 sono partiti i primi lavori di riqualificazione e riadattamento. Obiettivo: trasformare gli edifici in “senior house” capaci di attrarre i pensionati italiani ma anche gli esigenti over 65 dei Paesi nordici con un debole per il Belpaese. Il senior housing, ovvero la messa a punto di residenze per la terza età con una serie di servizi collettivi in grado di coniugare le esigenze di indipendenza con quelle di socialità e assistenza, potrebbe rappresentare dunque una nuova opportunità per l’Italia.
Ventidue sono le prime strutture selezionate. Ma dove sorgeranno? Tra le località individuate spiccano il Lido di Venezia, Lerici e le Cinque Terre in Liguria, Spoleto in Umbria (dove la scelta è ricaduta su un ex convitto femminile) e diverse residenze a pochi passi dal mare tra la Sicilia, la Calabria e le Marche. Il progetto per una residenzialità per la terza età prevede la creazione di appartamenti dotati di servizi integrativi collettivi e di servizi individuali disponibili su richiesta. Ovvero, la realizzazione di un pacchetto che comprenda lavanderie, ditte delle pulizie, mense, guardie mediche e trasporti privati per arrivare in città o per raggiungere l’ospedale più vicino. Non case di riposo, quindi, ma appartamenti dotati di tutti i confort. A trarne vantaggio, nelle intenzioni dell’Inps, saranno anche alcune zone del Paese oggi sottovalutate che in questo modo guadagneranno punti in termini di competitività e di offerta di posti di lavoro per gli operatori del settore e per l’indotto del territorio.
Trasferirsi in una località di villeggiatura una volta in pensione, per giunta dotata dell’insieme dei servizi di cui si necessita, è un sogno di tanti. Ma non è a costo zero. Ecco perché conviene scegliere una pensione integrativa e un percorso d’investimenti su misura grazie a cui realizzare, un giorno, il proprio progetto. I piani di previdenza complementare che consentono di costruire una rendita vitalizia integrativa alla pensione pubblica sono sempre più richiesti. Come Orizzonte Previdenza di Allianz, il piano individuale pensionistico che beneficia delle agevolazioni fiscali previdenziali. In alternativa, si può scegliere un prodotto più flessibile come Target4Life, pensato su misura per chi ha un sogno da realizzare ma non dispone del capitale necessario. Le scelte di investimento sono caratterizzate da un approccio di tipo “Lifecycle”, che riduce, all’avvicinarsi della scadenza definita, il livello di rischio. In più, Target4Life è accessibile con un premio di ingresso contenuto: 5 mila euro in caso di versamento in unica soluzione o 1.200 euro all’anno in caso di versamenti ricorrenti.