Sapevi che in Italia c’è un malintenzionato in azione ogni due minuti? Niente paura: proteggere la tua casa è possibile. Scopri tutti i consigli e i trucchi per dormire sonni tranquilli!
Furti in casa: come tenere lontani i topi d’appartamentoDalla luce temporizzata alla nebbia artificiale, esistono astuzie quotidiane di cui dotarsi per dormire sonni tranquilli. Anche quando siamo in viaggio. Scopri tutti i trucchi. In 6 mosse
Negli ultimi dieci anni i furti in casa in Italia sono più che raddoppiati, passando dai 111mila denunciati nel 2004 ai 251mila del 2013, con una crescita del 127%. Sono numeri che arrivano dal Censis secondo il quale ogni giorno sono portati a termine 689 furti, 29 ogni ora, uno ogni due minuti. Dati preoccupanti che si spiegano anche con l’aumentato livello di sicurezza di negozi, banche e uffici postali che spinge i criminali a indirizzare la loro attenzione verso le abitazioni private.
Per difendersi da questi attacchi le forze dell’ordine consigliano di adottare una serie di comportamenti attivi e passivi. Fra i primi rientrano quelli classici che prevedono l’attenzione alla chiusura di porte e finestre, non raccontare in giro o sui social che ci si assenta da casa, chiedere al vicino di ritirare la posta per non fare capire l’assenza, lasciare accesa una luce (meglio se con un temporizzatore), la radio o la tv e, naturalmente, scegliere una forma di protezione assicurativa convincente. Norme di buon senso e piccole astuzie alle quali, però, è meglio affiancare qualche misura di sicurezza passiva per rendere più difficile l’accesso alla vostra casa, tenendo sempre conto che, secondo le forze dell’ordine, un buon rapporto di vicinato vale più di un sistema d’allarme sofisticato:
1. La porta a prova di intrusione
Il primo passo è una porta blindata. Questo tipo di porte si divide in sei classi. Dalla prima che può essere divelta con la sola forza fisica, alla sesta che viene utilizzata da banche o ambasciate. Per una casa normale è sufficiente il livello 3, resistente a chi utilizzi il piede di porco, o 4, adatto a contrastare un criminale più esperto armato di seghe, martelli, asce, scalpelli e trapani a batteria.
2. La nebbia che disorienta
Una delle ultime novità sul fronte dei sistemi antifurto è il nebbiogeno, definito anche l’anello mancante fra la sirena d’allarme e l’intervento delle forze dell’ordine. Dando per scontato che sia stato seguito il consiglio dei Carabinieri di collegare l’antifurto al 112 (sul sito dei Carabinieri, nella sezione modulistica, trovate come fare), il nebbiogeno può anche essere nascosto all’interno del muro e si attiva tramite sensori posizionati nei luoghi tipici della possibile effrazione (porte e finestre). Se a un ladro bastano da due a otto minuti per entrare in casa, al nebbiogeno sono sufficienti nove secondi per saturare di nebbia il locale. Come? Appena rileva l’intruso, fa partire la nebbia che impedisce totalmente la vista. A seconda dell’ampiezza del locale sono disponibili differenti modelli che tramite una bombola emettono la nebbia formata da acqua e glicole alimentare (un additivo non tossico). La nebbia generata è innocua per persone e animali, la sua consistenza asciutta non provoca danni agli oggetti e se ne va semplicemente lasciando aerare la stanza.
3. I sensori per le finestre
La soluzione più nota è quella dei contatti magnetici. Si tratta di due sensori applicati in prossimità dell’apertura di porte o finestre, sul battente e sull’infisso, che inviano alla centrale un segnale nel momento in cui vengono separati, ovvero quando avviene l’apertura dell’anta o della porta. Visto che i ladri hanno imparato a disattivarli sostituendo il magnete, sono nati nuovi modelli con un “chip anti-inganno” che li rende più sicuri. In più, sono anche antiscasso e reagiscono a eventuali percussioni ai danni di porte e finestre. Per installarli, il fai-da-te è alquanto complicato: meglio rivolgersi a un installatore esperto perché esistono modelli con differenti caratteristiche che si devono adattare all’infisso da proteggere e al grado di sicurezza che si intende raggiungere.
4. Le telecamere via web
Capitolo a parte è quello delle telecamere IP. Si tratta di telecamere di videosorveglianza per interni ed esterni che trasmettono le riprese attraverso Internet. In questo modo grazie a una app è possibile tenere sempre sotto controllo la propria casa. Si possono trovare modelli per tutte le tasche. Si connettono alla rete attraverso un cavo o via wireless e possono essere da interno o da esterno, resistenti agli agenti atmosferici e alle escursioni termiche. Alcuni modelli sono dotati di rilevatori di presenze a infrarossi (immune agli animali fino a 25 kg), con possibilità di controllare gli ambienti anche al buio fino a dieci metri. Le migliori soluzioni oggi in commercio coniugano sensori di movimento e infrarossi (es. My Fox) o eccellono in una (es. Flexidome) o nell’altra (es. Nest Cam) direzione. Altre possibili caratteristiche tra cui scegliere sono la presenza di microfoni che permettono di ascoltare e di comunicare tramite l’altoparlante, oppure l’aggiunta del riconoscimento facciale. Tutte queste funzioni sono manovrabili via app e tutti gli smartphone possono ricevere un avviso in caso di presenze estranee. È previsto che le telecamere continuino a funzionare qualche ora anche in caso di mancanza di energia elettrica, inoltre le immagini possono essere archiviate su scheda oppure su cloud. Salendo di livello si può anche pensare a un collegamento con il sistema domotico. In questo caso, oltre ad allarmi e avvisi, è possibile far partire un messaggio vocale tramite l’impianto audio di casa (es. “La polizia è stata avvisata”) o accendere a distanza le luci della stanza dove è stata rilevata l’intrusione.
5. La luce a tempo
Se lasciare accese le luci in casa è uno dei comportamenti consigliati, non va dimenticato che è anche uno spreco e una spesa. Per questo è meglio ricorrere alle prese temporizzate. Si tratta di dispositivi per accendere o spegnere la luce anche a distanza e possono essere programmati per dare sempre l’impressione che la casa sia abitata. Un esempio? Le prese e le lampadine intelligenti WeMo, connesse alla rete Wi-fi, possono essere programmate, impostate e regolate tramite l’apposita App. L’investimento? A partire dai 40 euro.
6. La serratura evoluta
Le grate di sicurezza alle finestre sono sicuramente opportune per chi abita ai piani bassi e poi non bisogna dimenticare la serratura che deve essere parametrata alla porta: inutile spendere soldi per una buona serratura con una porta non adeguata (e viceversa). Tenendo conto che nessuna soluzione garantisce la sicurezza assoluta e che è meglio prevedere ogni ipotesi, la serratura a cilindro europeo è considerata la soluzione di base per poter iniziare a considerare una porta blindata sicura. Ancora meglio se utilizza la tecnologia anti-bumping che è un metodo per aprire le serrature a cilindro di porte e lucchetti con un’apposita chiave ad urto. Naturalmente, anche il cilindro europeo può essere superato con una copia delle chiavi, rompendolo o con la tecnica del Key bumping che prevede l’utilizzo di una chiave a urto sagomata. Un’altra possibilità è data dal doppio cilindro europeo che prevede una serratura cosiddetta padronale e una di servizio. Combinarle può essere un modo efficace per poter, eventualmente, disattivare una delle due. C’è poi la serratura elettronica: una tastiera con semplici pulsanti anonimi, oppure alfanumerica, permette di digitare il codice di apertura e chiusura della serratura della porta. Bisogna però tenere presente che più sono i dispositivi elettronici in grado di aprire la serratura, maggiori potrebbero essere le occasioni (sebbene tecnologicamente più avanzate delle tecniche di scasso manuali) di effrazione. Nel frattempo, la tecnologia fa passi da gigante e il nuovo obiettivo è quello di utilizzare presto la biometrica attraverso le impronte digitali e lo scan della retina come misura di sicurezza massima.